Deltacortene -
RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO
1.DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
Deltacortene 5 mg compresse.
Deltacortene 25 mg compresse.
2.COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
Deltacortene 5 mg compresse
Una compressa contiene:
Principio attivo: prednisone mg 5.
Eccipienti con effetti noti: lattosio.
Deltacortene 25 mg compresse
Una compressa contiene:
Principio attivo: prednisone mg 25.
Eccipienti con effetti noti: lattosio.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3. FORMA FARMACEUTICA
Compresse.
4. INFORMAZIONI CLINICHE
4.1 Indicazioni terapeutiche
Trattamento a breve termine, come terapia aggiuntiva, in episodi acuti o riacutizzazioni di affezioni di interesse reumatologico (artrite reumatoide, malattia di Still, spondiliti anchilosanti, artrite gottosa acuta).
Trattamento in riacutizzazioni o come terapia di mantenimento in casi particolari di lupus eritematosus sistemico, dermatomiosite, periartrite, cardite reumatica acuta o altre malattie del collagene.
Trattamento di condizioni allergiche gravi o debilitanti, non rispondenti ad altre terapie, come asma bronchiale, dermatiti da contatto, dermatite atopica.
Trattamento della sarcoidosi.
Trattamento di affezioni ematologiche quali anemia emolitica acquisita
(autoimmune).
Trattamento palliativo di leucemie e linfomi degli adulti e leucemia acuta
dell'infanzia.
Coadiuvante nel trattamento della colite ulcerosa.
4.2 Posologia e modo di somministrazione
Somministrazione orale.
La dose terapeutica d'attacco, nell'adulto di peso medio, corrisponde a mg 20-30 al giorno. Questa dose iniziale può essere ridotta entro una settimana ad una dose di mantenimento mediamente di 10-15 mg al giorno.
Possono essere richiesti anche dosaggi minori in rapporto al peso corporeo ed all'età del paziente.
La posologia di mantenimento deve essere sempre la minima capace di controllare la sintomatologia; una riduzione posologica va fatta sempre gradualmente.
E' IMPORTANTE SOTTOLINEARE CHE IL FABBISOGNO CORTICOSTEROIDEO E'
VARIABILE E QUINDI LA POSOLOGIA VA INDIVIDUALIZZATA TENENDO CONTO DELLA MALATTIA E DELLA RISPOSTA TERAPEUTICA DEL PAZIENTE.
4.3 Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
L’utilizzo di deltacortene è controindicato in caso di:
- Tubercolosi.
- Ulcera peptica.
- Psicosi.
- Herpes simplex oculare.
- Infezioni micotiche sistemiche.
- Osteoporosi di grado severo.
- Stati di immunodeficienza.
- Diabete instabile.
4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego
I corticosteroidi possono mascherare alcuni segni di infezione e durante il loro impiego si possono verificare infezioni ricorrenti.
In questi casi va valutata l'opportunità di istituire una adeguata terapia antibiotica.
Nei pazienti in terapia corticosteroidea sottoposti a particolare stress, è indispensabile un adattamento della dose in rapporto all'entità della condizione stressante.
Un eventuale stato di insufficienza surrenale secondaria, indotta dal cortisonico, può essere contenuto con una riduzione graduale delle dosi.
Questo tipo di insufficienza relativa può persistere per mesi dopo la sospensione della terapia. Quindi, in qualsiasi situazione di stress che si manifestasse in questo periodo, dovrebbe essere istituita una adeguata terapia ormonale.
Nei pazienti ipotiroidei o affetti da cirrosi epatica, la risposta ai corticosteroidi può essere aumentata.
Durante la corticoterapia possono manifestarsi alterazioni psichiche di vario genere: euforia, insonnia, mutamenti dell'umore o della personalità, depressione grave o sintomi di vere e proprie psicosi. Una preesistente instabilità emotiva o tendenze psicotiche possono essere aggravate dai
corticosteroidi (vedere paragrafo 4.3).
L'uso di Deltacortene nella tubercolosi attiva va limitato ai casi di malattia fulminante o disseminata, nei quali il corticosteroide va usato con appropriata terapia antitubercolare (vedere paragrafo 4.3).
Se i corticosteroidi vengono somministrati nei pazienti con tubercolosi latente o con risposta positiva alla tubercolina, è necessaria una stretta sorveglianza in quanto si può verificare un'attivazione della malattia.
Nella corticoterapia prolungata questi pazienti devono ricevere un'adeguata chemioprofilassi.
I corticosteroidi devono essere somministrati con cautela nei seguenti casi: colite ulcerativa non specifica con pericolo di perforazione, ascessi e infezioni piogene in genere, diverticolite, anastomosi intestinali recenti, insufficienza renale, ipertensione severa, diabete stabile, osteoporosi di grado moderato, miastenia grave, ulcera peptica attiva.
Durante la terapia concomitante con warfarin, eventuali variazioni nel INR si verificano in 3-10 giorni; per questo è utile il monitoraggio dell’INR dopo l’inizio della terapia (vedere Paragrafo 4.5).
Durante il trattamento corticosteroideo i pazienti non devono essere vaccinati contro il vaiolo o con altri vaccini vivi attenuati. Altri procedimenti immunizzanti non vanno intrapresi in pazienti che ricevono corticosteroidi ad alte dosi, a causa di aumento del rischio di complicazioni neurologiche e di diminuita risposta anticorpale (vedere Paragrafo 4.5).
I corticosteroidi riducono l’effetto ipoglicemizzante degli agenti antidiabetici (sulfaniluree), pertanto è importante controllare la glicemia nel corso del trattamento (vedere Paragrafo 4.5).
Durante la terapia con glucocorticoidi, i livelli sierici di metaboliti della Vitamina D sono solitamente normali, mentre quelli del PTH sono spesso elevati, riflettendo uno stato di ipocalcemia da iperparatiroidismo secondario.
Cautela deve essere prestata durante la terapia con prednisone in relazione ai potenziali effetti sul sistema nervoso centrale (vedere Paragrafi 4.7 e 4.8).
In corso di trattamento contemporaneo con alcuni antibiotici (rifampicina) e broncodilatatori (efedrina), potrebbe essere necessario aumentare la dose di mantenimento del glucocorticoide.
In corso di trattamento contemporaneo con estrogeni o preparazioni contenenti estrogeni, o con macrolidi (eritromicina, troleandomicina) (vedere Paragrafo 4.5), potrebbe essere necessario ridurre la dose del glucocorticoide.
Crisi renale sclerodermica
Si richiede cautela in pazienti con sclerosi sistemica a causa di un aumento dell’incidenza di crisi renale sclerodermica (possibilmente fatale) con ipertensione e diuresi diminuita osservate in seguito all’assunzione di una dose giornaliera pari o superiore a 15 mg di prednisolone. La pressione arteriosa e la funzione renale (creatinina s), pertanto, devono essere sottoposte a controlli regolari. In caso di sospetta crisi renale, la pressione arteriosa deve essere sottoposta a controlli accurati.
Popolazione pediatrica
Nella primissima infanzia il medicinale va somministrato nei casi di effettiva necessità, sotto il diretto controllo del medico.
I bambini sottoposti a prolungata corticoterapia devono essere strettamente sorvegliati dal punto di vista della crescita e dello sviluppo.
Informazioni importanti su alcuni eccipienti
Il medicinale contiene lattosio; non è quindi adatto per i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio.
4.5 Interazioni
Si ritiene che il trattamento concomitante con inibitori di CYP3A, compresi i medicinali contenenti cobicistat, possa aumentare il rischio di effetti indesiderati sistemici. L’associazione deve essere evitata a meno che il beneficio non superi il maggior rischio di effetti indesiderati sistemici dovuti ai corticosteroidi; in questo caso è necessario monitorare i pazienti per verificare l’assenza di effetti indesiderati sistemici dovuti ai corticosteroidi.
Farmaci Antiepilettici: fenobarbital, primidone, carbamazepina, fenitoina riducono l’efficacia degli steroidi sistemici, tanto da rendere necessario un aumento della dose degli steroidi.
Diltiazem: è stato dimostrato un potenziamento degli effetti indesiderati da prednisone durante la terapia concomitante con diltiazem a causa del rallentamento del metabolismo del prednisone.
Farmaci Anticoagulanti: i corticosteroidi possono sia aumentare che diminuire l’azione anticoagulante; è necessario quindi controllare strettamente i soggetti che assumono sia anticoagulanti orali che corticosteroidi. In particolare l’uso concomitante del prednisone durante la somministrazione di Warfarin, potenzia l’effetto anticoagulante di quest’ultimo con conseguente aumento dell’INR (vedere Paragrafo 4.4).
Antidiabetici (sulfaniluree): i corticosteroidi riducono l’effetto ipoglicemizzante degli agenti antidiabetici (vedere Paragrafo 4.4).
Macrolidi: l’uso concomitante di corticosteroidi durante la terapia antibiotica con macrolidi (eritromicina, troleandomicina) può determinare un aumento della concentrazione degli steroidi (vedere Paragrafo 4.4).
Agenti antinfiammatori non steroidei (FANS): i corticosteroidi possono aumentare l’incidenza e/o la gravità del sanguinamento e dell’ulcerazione gastrointestinale causate dai FANS. I corticosteroidi possono ridurre i livelli sierici di salicilato con conseguente diminuzione dell’efficacia.
Nei pazienti con ipoprotrombinemia si consiglia prudenza nell'associare l'acido acetilsalicilico ai corticosteroidi.
Vaccini: il prednisone diminuisce la risposta anticorpale ai vaccini aumentando il rischio di eventi avversi (vedere Paragrafo 4.4).
4.6 Gravidanza ed allattamento
Nelle donne in stato di gravidanza, in allattamento il medicinale va
somministrato nei casi di effettiva necessità, sotto il diretto controllo medico.
4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Sebbene non siano note interferenze sulla capacità di guidare veicoli o di usare macchinari durante la terapia con prednisone, l’uso dei corticosteroidi è stato associato a disturbi psicotici, cognitivi e dell’umore (vedere Paragrafo 4.4 e 4.8).
4.8 Effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati sono organizzati secondo la classificazione sistemica organica MedDRA.
La frequenza è definita attraverso la seguente convenzione:
Molto comune (≥1/10);
Comune (≥1/100, <1/10);
Non comune (≥1/1.000, <1/100);
Raro (≥1/10.000, <1/1.000);
Molto raro (<1/10.000);
Frequenza non nota (non può essere stimata dai dati disponibili).
La frequenza e la gravità degli effetti indesiderati elencati di seguito dipende dal dosaggio e dalla durata del trattamento.
Patologie del sistema emolinfopoietico
Comune: Anemia, Neutropenia, Anemia secondaria.
Non comune: Trombocitopenia, Leucocitosi, Anemia microcitica, Pancitopenia, Aplasia midollare ossea.
Raro: Ematoma spontaneo.
Patologie cardiache
Comune: Tachicardia, Patologia cardiaca.
Non comune: Scompenso cardiaco, Bradicardia.
Patologie endocrine
Comune: Iperglicemia, Insulino resistenza.
Non comune: Diabete mellito, Diabete da steroidi, Mestruazioni irregolari, Irsutismo, Globulina legante gli ormoni sessuali maschili diminuita.
Raro: Aspetto Cushingoide, Facies lunare, Disturbo ipotalamo-ipofisario.
Molto raro: Paralisi periodica tireotossica.
Patologie dell’occhio
Comune: Bruciore agli occhi.
Non comune: Disturbo del cristallino, Glaucoma acuto, Glaucoma ad angolo aperto, Emorragia congiuntivale, Cheratite, Ipertensione oculare, Cataratta sottocapsulare posteriore.
Raro: Cecità in un occhio, Corioretinopatia, Edema periorbitale.
Patologie gastrointestinali
Molto comune: Dolore di stomaco, Diarrea, Nausea, Vomito, Afte, Gonfiore addominale, Sensazione di bruciore allo stomaco, Dolore addominale, Crampi addominali.
Comune: Epigastralgia, Dispepsia, Gastroenterite, Gastrite, Bruciore retrosternale, Esofagite.
Non comune: Secchezza orale, Formicolio alla lingua, Stitichezza, Ulcera duodenale, Melena, Emorragia gastrointestinale, Emorragia del retto, Ulcera peptica.
Raro: Ematemesi, Esofagite erosiva, Ulcera esofagea, Gastroduodenite, Perdita di denti, Denti fragili, Singhiozzo, Diverticolite, Ileo paralitico.
Non noto: Pancreatite acuta.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto comune: Astenia, Malessere generale, Febbre.
Comune: Gonfiore della mucosa NAS, Rossore, Edema.
Descrizione di reazioni avverse selezionate
*Crisi renale sclerodermica
Tra le diverse sottopopolazioni, l’insorgenza di crisi renali sclerodermiche varia.
Il rischio più elevato è stato segnalato in pazienti con sclerosi sistemica diffusa; il rischio più basso è stato segnalato in pazienti con sclerosi sistemica limitata (2 %) e sclerosi sistemica ad esordio giovanile (1 %).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.
4.9 Sovradosaggio
In corso di terapia prolungata e con dosi elevate, se si dovesse verificare un'alterazione del bilancio elettrolitico, è opportuno adeguare l'apporto di sodio e di potassio. I corticosteroidi aumentano l'escrezione urinaria di calcio ed inibiscono il suo assorbimento intestinale (vedere Paragrafo 4.4).
In caso di sovradosaggio si raccomanda di effettuare, in concomitanza con le misure abituali per l'eliminazione del farmaco non assorbito (lavanda gastrica, carbone vegetale, ecc.), il controllo clinico delle funzioni vitali del paziente.
5. PROPRIETA' FARMACOLOGICHE
5.1 Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: corticosteroidi sistemici , non associati -glucocorticoidi; codice ATC: H02AB07.
Il prednisone, pur presentando il tipico profilo dello steroide glucocorticoide, si differenzia dal cortisone, da cui deriva per deidrogenazione in posizione 1, 2 della molecola, per la capacità di aumentare (in media di 4 volte rispetto al cortisone) tutte quelle attività farmacologiche connesse con le proprietà antireazionali di questa classe di composti.
Il prednisone non possiede di per sé un'attività biologica, ma diviene attivo nell'organismo in quanto subisce, ad opera delle reduttasi epatiche che riducono il chetone in posizione 11 ad ossidrile, una rapida conversione a prednisolone che rappresenta il metabolita attivato dello steroide. In condizioni normali questo processo avviene rapidamente e totalmente a livello del fegato, tanto che prednisone e prednisolone possono essere ritenuti farmacologicamente equivalenti.
Gli studi condotti in differenti modelli sperimentali, oltre a dimostrare la notevole attività antinfiammatoria del cortisonico, hanno indicato che il prednisone è in grado di influenzare la gliconeogenesi, di stimolare la deposizione del glicogeno epatico, di determinare un effetto eosinopenizzante, di prolungare il tempo di sopravvivenza negli animali surrenectomizzati, di proteggere i ratti dall'intossicazione acuta da albume d'uovo, di inibire la crescita ponderale e di antagonizzare le alterazioni sperimentalmente indotte nell'endotelio delle vene e dei capillari.
Le esperienze condotte, infine, sull'escrezione idro-minerale, hanno dimostrato che la somministrazione di dosi terapeutiche di prednisone provoca un vantaggioso aumento della diuresi e dell'eliminazione sodica, senza stimolare l'escrezione urinaria del potassio.
Come nel caso di altri glucocorticoidi, gli effetti del prednisone sull'escrezione sodica rappresentano il risultato delle variazioni che lo steroide induce sul bilancio tra il tasso di incremento della filtrazione glomerulare renale e l'incremento del riassorbimento tubulare di questo ione.
5.2 Proprietà farmacocinetiche
Il prednisone viene rapidamente assorbito nell'uomo a livello intestinale, raggiungendo il picco medio delle concentrazioni ematiche 0,5-1 ora dopo la somministrazione orale di 20 mg di prodotto.
Il corticosteroide si lega alle proteine plasmatiche in una percentuale molto elevata (60 - 90%) e la biodisponibilità orale viene calcolata intorno allo 0,85% della dose somministrata.
La velocità di distribuzione è stata stimata in 0,85 L/kg, l'emivita plasmatica totale e libera rispettivamente in 2,58 e 1,89 ore e l'emivita biologica in 18-36 ore. Sotto quest'ultimo profilo il prednisone possiede una emivita superiore a quella del cortisone e dell'idrocortisone e, pertanto, risulta più efficace dei glucocorticoidi naturali con effetti antinfiammatori più duraturi.
Infine, la clearance totale risulta di 0,232 L h-1kg-1, mentre l’eliminazione urinaria viene stimata al 13,7% della dose somministrata. Il metabolismo del prednisone risulta simile a quello dei parenti naturali cortisone ed idrocortisone ed è comune al metabolismo generale dei glucocorticoidi. Esso inizia con l'idrogenazione del primo anello aromatico con formazione di tetraidroderivati, procede con la riduzione del gruppo chetonico in posizione 3, per pervenire alla formazione dei 17-chetosteroidi 11-ossidrilati che costituiscono la tappa fondamentale del metabolismo dei glucocorticoidi.
In tale forma essi possono venire eliminati già direttamente, ma in piccola parte con le urine, mentre sono escreti in quantità maggiore e più facilmente, perché più solubili, in forma coniugata.
5.3 Dati preclinici di sicurezza
Le prove di tossicità per somministrazione singola eseguite con il prednisone hanno dimostrato la bassa tossicità dello steroide sia per via orale che parenterale. Con il prednisone non sono state rilevate manifestazioni tossiche in ratti trattati per via orale con dosi fino a 2 g/kg e per via sottocutanea alla dose di 500 mg/kg.
Le modificazioni osservate nelle prove per somministrazioni ripetute eseguite per via orale nel ratto (30 mg/kg/die per 8 settimane più 120 mg/kg/die per altre 3 settimane) e nella scimmia rhesus (durata di 56 giorni e di 13 settimane con dosi fino a 20 mg/kg) sono da ricondursi ai ben noti effetti riscontrati nell'animale dopo trattamento con glucocorticoidi. Come è noto, tali effetti (principalmente caratterizzati da alterazioni della crasi ematica, atrofia dei tessuti linfoidi, atrofia dei surreni) risultano correlati non solo alla struttura chimica propria di ciascun steroide ma anche ai dosaggi impiegati che portano ad una esagerazione della risposta farmacologica glucocorticoide.
Anche i risultati delle prove di tossicità fetale condotte durante il periodo di organogenesi nel topo per via sottocutanea (dosi da 3,3 a 13 mg/kg), nel ratto per via orale (da 1 a 60 mg/kg) e nel coniglio per via orale (da 1 a 30 mg/kg) ed intramuscolare (0,625 mg/kg) hanno permesso di rilevare che le alterazioni indotte al prodotto del concepimento risultano paragonabili a quelle abitualmente osservate con altri glucocorticoidi, nelle stesse condizioni sperimentali.
Per quanto riguarda, infine, i risultati delle prove di cancerogenesi condotte nel topo e nel ratto, i dati ottenuti (aumento dell'incidenza dei tumori spontanei in una sola specie animale, ratto, ed in un solo sesso, femmine) non sono stati considerati probativi a causa delle carenze del disegno sperimentale e della valutazione dei dati stessi con riferimento ai tempi di sopravvivenza degli animali, all'elevata incidenza dei tumori spontanei all'inizio delle prove, all'amalgamazione dei gruppi sperimentali e dei tipi di tumori.
6 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
6.1 Elenco degli eccipienti
Deltacortene 5 mg compresse
Acido stearico; amido di mais; cellulosa microcristallina ; lattosio.
Deltacortene 25 mg compresse
Magnesio stearato; amido di mais; cellulosa microcristallina; lattosio.
6.2 Incompatibilità
Non pertinente.
6.3 Periodo di Validità
5 anni.
6.4 Precauzioni particolari per la conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
6.5 Natura e contenuto del contenitore
Astuccio di 10 compresse da mg 5 in blister Pvc/Al
Astuccio di 20 compresse da mg 5 in blister Pvc/Al
Astuccio di 10 compresse da mg 25 in blister Pvc/Al
6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
7.TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
BRUNO FARMACEUTICI S.p.A. - Via delle Ande, 15 - 00144 ROMA.
8.NUMERO DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
DELTACORTENE 5 mg compresse - 10 Compresse: A.I.C.
n. 010089011.
DELTACORTENE 5 mg compresse - 20 Compresse: A.I.C.
n. 010089047.
DELTACORTENE 25 mg compresse - 10 Compresse: A.I.C.
n. 010089035.
9.DATA DI PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE
Giugno 2010.
10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO
Documento reso disponibile da AIFA il 14/07/2022.
11. Deltacortene: Risposte alle Domande Più Frequenti
Cos'è il Deltacortene?
Il Deltacortene è il nome commerciale di un farmaco a base di desametasone, un corticosteroide sintetico. Questo farmaco è utilizzato per ridurre l'infiammazione nel corpo e per sopprimere il sistema immunitario in varie condizioni mediche.
Qual è il Meccanismo di Azione del Deltacortene?
Il Deltacortene funziona attraverso la sua capacità di sopprimere la risposta immunitaria e l'infiammazione. Riducendo l'attività del sistema immunitario e prevenendo l'infiammazione, può alleviare i sintomi di molte condizioni, come allergie, artrite, malattie autoimmuni e molto altro.
Per Quali Condizioni è Prescritto il Deltacortene?
Il Deltacortene è prescritto per una vasta gamma di condizioni mediche, tra cui:
- Allergie severe.
- Asma.
- Artrite reumatoide.
- Lupus eritematoso sistemico.
- Malattie infiammatorie intestinali.
- Malattie autoimmuni.
- Trapianto di organi per prevenire il rigetto.
- Condizioni dermatologiche come psoriasi ed eczemi gravi.
Quali Sono gli Effetti Collaterali del Deltacortene?
L'uso a lungo termine o ad alte dosi di Deltacortene può causare effetti collaterali potenzialmente gravi. Alcuni degli effetti collaterali comuni includono aumento di peso, aumento della pressione sanguigna, aumento del rischio di infezioni, osteoporosi, cataratta e glaucoma. È importante discutere con il medico gli effetti collaterali potenziali prima di iniziare il trattamento.
Come Si Assume il Deltacortene?
Il Deltacortene può essere assunto per via orale sotto forma di compresse o può essere somministrato per iniezione in condizioni più gravi. La dose e la durata del trattamento dipendono dalla condizione specifica del paziente e dalla risposta al farmaco. È fondamentale seguire attentamente le istruzioni del medico.
Il Deltacortene è Disponibile senza Prescrizione Medica?
No, il Deltacortene è un farmaco che richiede una prescrizione medica. Non dovresti mai autotrattarti o utilizzarlo senza la supervisione di un medico, poiché l'uso improprio può comportare gravi conseguenze per la salute.
Ci Sono Interazioni Farmacologiche con il Deltacortene?
Sì, il Deltacortene può interagire con altri farmaci. È importante informare il medico su tutti i farmaci, gli integratori e le erbe che stai assumendo prima di iniziare il trattamento con il Deltacortene, in modo che possano essere valutate le possibili interazioni.
Il Deltacortene è Sicuro Durante la Gravidanza e l'Allattamento?
Il Deltacortene dovrebbe essere utilizzato durante la gravidanza solo se i benefici superano i rischi potenziali. Può anche passare nel latte materno, quindi le madri che allattano dovrebbero discutere con il medico prima di usarlo.
Cosa Fare in Caso di Sovradosaggio o Effetti Collaterali Gravi?
In caso di sovradosaggio o se si sperimentano effetti collaterali gravi, è importante cercare immediatamente assistenza medica. Non interrompere il farmaco senza consultare il medico, in quanto potrebbe essere necessario un piano di sospensione graduale per evitare reazioni di astinenza.
Posso Bevande Alcoliche Durante l'Assunzione di Deltacortene?
L'alcol può aumentare il rischio di effetti collaterali gastrointestinali quando si assume Deltacortene. È consigliabile limitare o evitare il consumo di alcol durante il trattamento.
Quanto tempo ci vuole per vedere i risultati del trattamento con il Deltacortene?
La velocità con cui si vedono i risultati del trattamento con il Deltacortene può variare a seconda della condizione trattata e della gravità dei sintomi. Alcuni pazienti possono notare un miglioramento entro pochi giorni, mentre in altri casi potrebbero essere necessarie settimane.
Posso smettere di prendere il Deltacortene improvvisamente?
No, non è consigliabile interrompere improvvisamente il trattamento con il Deltacortene senza la supervisione del medico. La sospensione improvvisa può causare sintomi di astinenza e peggioramento dei sintomi della condizione sottostante. Il medico dovrebbe pianificare una graduale riduzione della dose per evitare questi problemi.
Quali sono i sintomi di una possibile reazione allergica al Deltacortene?
I sintomi di una reazione allergica al Deltacortene possono includere eruzione cutanea, prurito, gonfiore del viso, delle labbra o della lingua, difficoltà respiratorie e orticaria. In caso di sospetta reazione allergica, è fondamentale cercare immediatamente assistenza medica.
Il Deltacortene può essere utilizzato per trattare il dolore?
Il Deltacortene è principalmente prescritto per ridurre l'infiammazione e sopprimere il sistema immunitario. Se il dolore è causato da un'infiammazione sottostante, il Deltacortene potrebbe contribuire a ridurlo. Tuttavia, non è un farmaco specificamente indicato per il trattamento del dolore acuto.
Posso prendere il Deltacortene con il cibo?
Il Deltacortene può essere preso con o senza cibo. Tuttavia, alcune persone possono preferire prenderlo con un piccolo pasto o uno spuntino per ridurre il rischio di irritazione gastrica. Seguire le indicazioni del medico o dell'etichetta del farmaco in merito all'assunzione con o senza cibo.
Qual è la durata massima raccomandata per l'uso del Deltacortene?
La durata massima raccomandata per l'uso del Deltacortene varia a seconda della condizione trattata e della risposta individuale al farmaco. In generale, il medico cercherà di prescrivere la dose più bassa per il periodo più breve possibile per evitare gli effetti collaterali a lungo termine. La durata del trattamento sarà determinata dal medico.
Il Deltacortene può causare disturbi del sonno?
Sì, il Deltacortene può causare disturbi del sonno come insonnia o cambiamenti nei modelli di sonno. Se sperimenti problemi di sonno durante il trattamento, parla con il medico per esplorare possibili soluzioni.
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Fonte dell'articolo: Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco).