Smart working, o lavoro agile
Una nuova modalitą lavorativaRicordate il vecchio telelavoro? Non ha mai avuto grande successo. Ma oggi esiste una modalitą del tutto nuova che permette ai lavoratori di scegliere la sede in cui lavorare, che sia la propria abitazione, o altro luogo e che permette al dipendente di vivere una vita pił serena.
Lo smart working, o lavoro agile è una modalità lavorativa nuova, diversa dal “telelavoro”.
Si parte da un accordo tra datore di lavoro e personale dipendente, senza vincoli di orario o di luogo, ma con l’utilizzo di strumenti tecnologici necessari per l’attività lavorativa.
L’attività lavorativa si può svolgere all’interno dell’azienda, e/o all’esterno (in un luogo scelto dal dipendente).
Lo smart working è caratterizzato da un'organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita dal suddetto accordo tra dipendente e datore di lavoro.
Questo sistema aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro, favorendo, anche grazie al miglioramento della qualità della vita di quest'ultimo, la crescita della produttività aziendale.
Il tutto grazie al supporto di strumenti tecnologici come pc portatili, tablet e smartphone.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha definito alcuni importanti dettagli che regolano i rapporti di lavoro, in particolare ha stabilito che a tali lavoratori viene garantita la parità di trattamento (economico e normativo) rispetto ai colleghi che lavorano in ufficio.
Ciò significa che, pur lavorando all’esterno dell’azienda, hanno diritto al supporto, in caso di infortuni e malattie professionali, secondo le modalità illustrate dall'INAIL nella Circolare n. 48/2017, punto fondamentale per la tutela dei lavoratori “agili”.
Il sistema di "lavoro da remoto" ha quindi la finalità di migliorare la qualità della vita del lavoratore, di ottimizzare tempi e costi, di aumentare il tempo libero, la serenità, il buonumore e quindi la produttività del dipendente.
Quest'iniziativa, promossa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, porta beneficio anche al Ministero della salute, perchè una popolazione meno stressata è più sana e ricorre meno al supporto medico, spesso inutile, dato il persistere della causa di stress che prima non poteva essere eliminata.