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Tachifludec -

RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO





1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE

 
Tachifludec polvere per soluzione orale gusto arancia.
 


2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA

 

Ogni bustina contiene

Principi attivi: paracetamolo 600 mg, acido ascorbico 40 mg e fenilefrina cloridrato 10 mg (pari a fenilefrina 8,2 mg).

Eccipienti con effetti noti: 2 g di saccarosio; 135,82 mg di sodio; 33,25 mg di glucosio.


Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.


3. FORMA FARMACEUTICA

 
Polvere per soluzione orale.
Polvere di colore giallo, eterogenea e scorrevole, con odore di arancia.


4. INFORMAZIONI CLINICHE

 

4.1 Indicazioni terapeutiche

 
Trattamento a breve termine dei sintomi da raffreddore ed influenza, inclusi il dolore di entità lieve/ moderata e la febbre, quando associati a congestione nasale.



4.2 Posologia e modo di somministrazione

 

Posologia


Adulti e bambini al di sopra dei 12 anni:

1 bustina ogni 4-6 ore e fino ad un massimo di 3 bustine nelle 24 ore.
Il medicinale non deve essere usato per più di 3 giorni consecutivi senza consultare il medico.


Popolazione pediatrica


Bambini al di sotto dei 12 anni


Tachifludec gusto arancia è controindicato nei bambini di età inferiore ai 12 anni (vedere paragrafo 4.3).



Modo di somministrazione

Sciogliere il contenuto di una bustina in un bicchiere d’acqua calda o fredda e dolcificare a piacimento.
Una volta sciolto il medicinale dà luogo ad una soluzione opalescente di colore giallo, priva di particelle estranee e dal sapore di arancia.



4.3 Controindicazioni

 
  • Bambini di età inferiore ai 12 anni.
  • Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti (elencati al paragrafo 6.1).
  • Pazienti che assumono beta-bloccanti.
  • Pazienti che assumono antidepressivi triciclici e quelli che assumono o hanno assunto nelle ultime 2 settimane inibitori delle monoamminoossidasi.
  • Pazienti con asma bronchiale, feocromocitoma, glaucoma ad angolo chiuso, o che assumono contemporaneamente altri medicinali simpatico mimetici (come decongestionanti, soppressori dell’appetito e psicostimolanti simili alle amfetamine).
  • Pazienti affetti da insufficienza epatica o renale, diabete, ipertiroidismo, ipertensione e malattie cardiovascolari.
  • I prodotti a base di paracetamolo sono controindicati nei pazienti con manifesta insufficienza del glucosio-6-fosfato deidrogenasi ed in quelli affetti da grave anemia emolitica.
  • Grave insufficienza epatocellulare.

 

4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

 
I pazienti devono essere avvisati di non prendere altri medicinali contenenti paracetamolo mentre assumono Tachifludec in quanto dosi elevate di paracetamolo possono causare reazioni avverse gravi
Evitare il consumo di alcool durante il trattamento con Tachifludec. Il pericolo di sovradosaggio è infatti maggiore nei pazienti con problemi epatici
Invitare il paziente a contattare il medico prima di associare warfarin o qualsiasi altro farmaco (vedere anche il paragrafo 4.5).
È sconsigliato l'uso del prodotto se il paziente è in trattamento con antiinfiammatori.
Consultare il medico prima di usare il prodotto in pazienti con ingrossamento della ghiandola prostatica o malattie vascolari occlusive (ad es. sindrome di Raynaud).
Non superare la dose consigliata e non somministrare per oltre 3 giorni consecutivi.



Tachifludec gusto arancia contiene:

  • sodio: questo medicinale contiene 135,82 mg di sodio per bustina equivalente al 6,79% dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto,da tenere in considerazione in pazienti con ridotta funzionalità renale o che seguano una dieta a basso contenuto di sodio.
  • saccarosio: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio o da insufficienza di sucrasi isomaltasi non devono assumere questo medicinale. Il contenuto di saccarosio all’interno del Tachifludec è da tenere in considerazione in persone affette da diabete mellito in caso di assunzione di più di di 2 bustine al giorno (saccarosio> 5g).
  • glucosio: i pazienti affetti da rari problemi di malassorbimento di glucosiogalattosio non devono assumere questo medicinale.



4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

 

Paracetamolo

L'effetto epatotossico del paracetamolo può essere potenziato dall'assunzione di altri farmaci attivi sul fegato, come la zidovudina e l’isoniazide che possono produrre una inibizione del metabolismo del paracetamolo.
La somministrazione di probenecid prima di paracetamolo diminuisce la clearance del paracetamolo e l’eliminazione urinaria del paracetamolo solfato e paracetamolo-glucoronide, e aumenta l’emivita del paracetamolo stesso.
Usare con estrema cautela e sotto stretto controllo durante il trattamento cronico con farmaci che possono determinare l’induzione delle monossigenasi epatiche o in caso di esposizione a sostanze che possono avere tale effetto (per esempio rifampicina, cimetidina, antiepilettici quali glutetimmide, fenobarbital, carbamazepina).
Il paracetamolo aumenta l'emivita del cloramfenicolo.
Il prodotto assunto in dosi elevate può potenziare l'effetto degli anticoagulanti cumarinici (warfarin).
Metoclopramide e domperidone possono aumentare l’assorbimento del paracetamolo, mentre esso è ridotto o ritardato rispettivamente dalla colestiramina e dagli anticolinergici.


Fenilefrina

La fenilefrina può antagonizzare l'effetto dei farmaci beta-bloccanti ed antiipertensivi (inclusi debrisochina, guanetidina, reserpina e metildopa) e può potenziare l'azione degli inibitori delle monoaminoossidasi (vedere paragrafo 4.3).
L’uso contemporaneo della fenilefrina con gli antidepressivi triciclici o le amine simpatico mimetiche può aumentare il rischio di effetti di tipo cardiovascolare.
La fenilefrina può interagire con la digossina e con glicosidi cardiaci aumentando il rischio di aritmia o infarto, e con gli alcaloidi (ergotammina e metilsergide) aumentando il rischio di ergotismo.


Acido Ascorbico

L’acido ascorbico può aumentare l’assorbimento del ferro e degli estrogeni.
L’acido ascorbico è metabolizzato ad ossalato, e può potenzialmente causare nei pazienti di iperossaluria e calcoli renali attraverso la cristallizzazione dell’ossalato di calcio nei pazienti che tendono a formare calcoli di calcio.


Interferenze con alcuni test di laboratorio

La somministrazione di paracetamolo può interferire con la determinazione della uricemia (mediante il metodo dell’acido fosfotungstico) e con quella della glicemia (mediante il metodo della glucosio-ossidasi-perossidasi).
L’acido ascorbico può interferire nella misurazione dei parametri ematochimici e urinari (es. urati, glucosio, bilirubina, emoglobina).



4.6 Fertilità, gravidanza ed allattamento

 

Gravidanza


Paracetamolo

Una grande quantità di dati sulle donne in gravidanza non indicano né tossicità malformativa, né fetale/neonatale. Studi epidemiologici sullo sviluppo neurologico nei bambini esposti al paracetamolo in utero mostrano risultati non conclusivi. Se clinicamente necessario, il paracetamolo può essere usato durante la gravidanza, tuttavia dovrebbe essere usato alla dose efficace più bassa per il più breve tempo possibile e con la più bassa frequenza possibile.
Studi epidemiologici in donne in gravidanza hanno mostrato che non ci sono controindicazioni nell’uso del paracetamolo quando usato nelle dosi consigliate, ma la somministrazione del preparato in gravidanza e nell'allattamento deve avvenire sotto il diretto controllo del medico.



Fenilefrina

I dati relativi all’uso della fenilefrina in gravidanza sono limitati. La vasocostrizione dei vasi uterini e la riduzione del flusso ematico a livello dell’utero associata all’uso di fenilefrina può dare luogo a ipossia fetale. L’uso della fenilefrina in gravidanza deve essere evitata poiché sono necessarie ulteriori informazioni.



Acido Ascorbico

Non ci sono dati controllati relativi all’uso in gravidanza. L’uso dell’acido ascorbico in gravidanza è raccomandato solo quando il beneficio supera il rischio.



Allattamento


Paracetamolo

Il paracetamolo è escreto nel latte materno ma in quantità clinicamente non significative. I dati disponibili pubblicati non controindicano il suo impiego durante l’allattamento.



Fenilefrina

Non sono disponibili dati relativi all’escrezione della fenilefrina nel latte materno né sono riportate informazioni relative agli effetti della fenilefrina sui bambini allattati con latte materno. In assenza di dati disponibili, l’uso della fenilefrina deve essere evitato durante l’allattamento.



Acido Ascorbico

L’acido ascorbico è escreto nel latte materno. Non sono noti gli effetti sui bambini allattati con latte materno.
In sintesi, l’uso di Tachifludec non è raccomandato durante la gravidanza e l’allattamento.



Fertilità

Non ci sono evidenze negli studi non-clinici che indicano effetti del paracetamolo sulla fertilità maschile e femminile alle dosi comunemente usate in clinica. Non è stato studiato l’effetto della fenilefrina sulla fertilità maschile e femminile. Ci sono sufficienti evidenze che indicano l’importanza
dell’acido ascorbico a diversi livelli nel processo riproduttivo.
Tuttavia, non sono disponibili dati definitivi nell’uomo sul potenziale clinico della vitamina C.


4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

 
Tachifludec non altera la capacità di guidare o di usare macchinari.
Tuttavia, i pazienti devono essere avvisati di non guidare o operare su macchine in presenza di vertigini.



4.8 Effetti indesiderati

 
Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati organizzati secondo la classificazione per Sistemi ed Organi MedDRA.


La frequenza è così definita:

molto comune (≥1/10);
comune (da ≥1/100 a <1/10);
non comune (da ≥1/1000 a <1/100);
raro (da ≥1/10.000 a <1/1000);
molto raro (<1/10.000);
non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
 
 

Classificazione per Sistemi ed Organi / Frequenza

Effetto indesiderato

Patologie del sistema emolinfopoietico

Rara

Agranulocitosi¹, leucopenia¹ , trombocitopenia¹

Non nota

Anemia¹

Disturbi del sistema immunitario

Rara

Reazioni allergiche¹ ², reazioni da ipersensibilit๠²,

anafilassi¹ ²

Non nota

Shock anafilattico ¹ ²

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Comune

Anoressia²

Disturbi psichiatrici

Molto rara

Insonnia², nervosismo²,  ansia², irrequietezza², confusione², irritabilità²

Patologie del sistema nervoso

Molto rara

Tremore², capogiro², cefalea²

Patologie dell’occhio

Non nota

Midriasi²,  glaucoma acuto ad angolo chiuso²

Patologie cardiache

Rara

Tachicardia²,  palpitazioni²

Patologie vascolari

Non nota

Ipertensione²

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Rara

Broncospasmo¹ ²

Non nota

Edema della laringe¹

Patologie gastrointestinali

Comune

Funzione epatica anormale¹

Non nota

Patologia epatica¹, epatite¹

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Rara

Eruzione cutanea¹ ², angioedema²

Non nota

Necrolisi tossica epidermica¹, Sindrome di Steven Johnson¹, eritema multiforme o polimorfo¹

Disturbi renali e urinari

Molto rara

Nefrite tubulointerstiziale (dopo uso prolungato del paracetamolo a dosi elevate)¹

Non nota

Insufficienza renale aggravata¹, ematuria¹, anuria¹ ritenzione di urina²

 

Sono stati segnalati casi molto rari di reazioni cutanee gravi.

¹ Effetti indesiderati associati al paracetamolo.
² Effetti indesiderati associati alla fenilefrina.



Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.


4.9 Sovradosaggio

 

Paracetamolo

Alle dosi consigliate, o anche nel caso in cui si dovesse assumere l'intera confezione, non dovrebbero comparire sintomi da sovradosaggio di paracetamolo. Tuttavia, in caso di ingestione di dosi molto elevate di paracetamolo (superiori a 10 g), la complicanza più comunemente riscontrata è il danno epatico, che si manifesta in genere 12-48 ore dopo l'assunzione.


Fattori di rischio

1. Trattamento a lungo termine con carbamazepina, fenobarbitale, fenitoina, primidone, rifampicina, Erba di San Giovanni- iperico o altri farmaci induttori degli enzimi epatici;
2. consumo regolare di etanolo in quantità superiori a quelle raccomandate;
3. deplezione di glutatione (ad es. disturbi dell’alimentazione, fibrosi cistica, infezione da HIV, inedia, cachessia).



Sintomi

I sintomi precoci del sovradosaggio da paracetamolo nelle prime 24 ore sono pallore, nausea, vomito, anoressia e dolore addominale. Possono verificarsi anomalie del metabolismo del glucosio e acidosi metabolica.
Nell’avvelenamento grave, l’insufficienza epatica può progredire in encefalopatia, emorragia, ipoglicemia, edema cerebrale e morte. Anche in assenza di grave danno epatico, possono svilupparsi insufficienza renale acuta con necrosi tubulare acuta, fortemente suggerita da dolore al fianco, ematuria e proteinuria, possono svilupparsi anche in assenza di grave danno epatico. Sono state riferite aritmie cardiache e pancreatite.


Trattamento

Nella gestione del sovradosaggio da paracetamolo è essenziale il trattamento immediato. Nonostante una mancanza di sintomi iniziali significativi, i pazienti devono essere indirizzati all’ospedale urgentemente per immediata assistenza medica. I sintomi possono essere limitati a nausea o vomito e possono non riflettere la gravità del sovradosaggio o il rischio di danno agli organi. La gestione deve essere in accordo con il trattamento stabilito dalle linee guida.
Se il sovradosaggio è avvenuto entro 1 ora, deve essere preso in considerazione il trattamento con carbone attivo. La concentrazione plasmatica di paracetamolo deve essere misurata a 4 o più ore dopo
l’ingestione (le concentrazioni iniziali non sono affidabili). Il trattamento con N-acetilcisteina può essere usato fino a 24 ore dopo l’ingestione di paracetamolo, tuttavia, l’effetto massimo di protezione si ottiene fino ad 8 ore dopo l’ingestione. L’efficacia dell’antidoto declina bruscamente dopo questo
periodo. Se necessario, al paziente deve essere somministrata Nacetilcisteina per via endovenosa, in linea con il regime di dose stabilito. Se il vomito non è un problema, la metionina orale può essere un’alternativa adatta nelle zone più remote, al di fuori dell’ospedale. La gestione dei pazienti che presentano una disfunzione epatica grave oltre le 24 ore dall’ingestione deve essere discussa con il Centro Nazionale Antiveleni o con l’unità epatica.


Fenilefrina


Sintomi

I sintomi da sovradosaggio causati dalla fenilefrina sono irritabilità, cefalea e aumento della pressione arteriosa. Nei casi più gravi possono manifestarsi confusione, allucinazioni, convulsioni ed aritmie.
Tuttavia, la quantità necessaria a produrre una grave tossicità da fenilefrina sarebbe maggiore di quella che produce correlata al paracetamolo.



Trattamento

Il trattamento deve essere clinicamente appropriato. Una grave ipertensione deve essere trattata con farmaci alfa bloccanti come la fentolamina.


Acido Ascorbico


Sintomi

Alte dosi di acido ascorbico (>3000mg) possono causare transiente diarrea osmotica ed effetti gastrointestinali quali nausea e disturbi addominali.
Gli effetti del sovradosaggio da acido ascorbico possono essere nascosti dalla tossicità grave del fegato causata dal sovradosaggio di paracetamolo.


Trattamento


Il trattamento deve essere quello clinicamente appropriato.


5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

 

5.1 Proprietà farmacodinamiche

 
Categoria farmacoterapeutica: Altri analgesici/Paracetamolo, associazioni; codice ATC: N02BE51.

Tachifludec polvere per soluzione orale contiene paracetamolo, acido ascorbico e fenilefrina cloridrato ed è indicato per il trattamento sintomatico dell'influenza e del raffreddore.



Effetti farmacodinamici

Il paracetamolo è una sostanza dotata di proprietà analgesiche e antipiretiche attribuibili all'inibizione della cicloossigenasi dell’acido arachidonico con conseguente inibizione della biosintesi delle prostaglandine e dei trombossani responsabili della comparsa dei sintomi dell’infiammazione, del dolore e della febbre presenti nel raffreddore.
L’acido ascorbico esplica un effetto protettivo sul sistema vascolare ed attiva i poteri di difesa ed immunitari dell'organismo. È spesso introdotto nelle associazioni di farmaci per il raffreddore per compensare la perdita di vitamina C che si verifica nelle fasi iniziali di un’infezione acuta virale incluso il raffreddore.
La fenilefrina cloridrato è un amino-simpatico-mimetico che induce vasocostrizione dei microvasi congestionati della mucosa nasale e di conseguenza riduce la secrezione e favorisce la disostruzione delle vie aeree.



5.2 Proprietà farmacocinetiche



Assorbimento

Il paracetamolo è rapidamente assorbito nel tratto gastrointestinale.
L’acido ascorbico è una vitamina idrosolubile; viene assorbita nel tratto gastrointestinale.
La fenilefrina cloridrato è un aminosimpaticomimetico che viene assorbito nel tratto gastrointestinale.


Distribuzione

Il paracetamolo si distribuisce in modo pressoché uniforme nella maggior parte dei liquidi organici.
L’acido ascorbico è ampiamente distribuito nei vari tessuti.
La fenilefrina cloridrato raggiunge la mucosa nasale.


Biotrasformazione

Il paracetamolo viene metabolizzato nel fegato.
La fenilefrina assorbita viene parzialmente metabolizzata dalle mono-ossidasi intestinali ed epatiche.


Eliminazione

Il paracetamolo è escreto nelle urine principalmente in forma coniugata come glucuronato e solfato.
Il 25% dell’acido ascorbico assorbito si lega alle proteine plasmatiche. La quantità in eccesso rispetto al fabbisogno corporeo viene metabolizzata ed eliminata nelle urine.
La fenilefrina cloridrato viene eliminata completamente nelle urine come solfato.


5.3 Dati preclinici di sicurezza

 

Paracetamolo

Gli studi di tossicità acuta e cronica non hanno evidenziato effetti negativi. La DL50 per il paracetamolo somministrato per os varia da 850 ad oltre 3000 mg/Kg a seconda della specie animale utilizzata.
La tossicità epatica del paracetamolo nell'uomo in caso di sovradosaggio (10 g) è dovuta alla formazione, mediante l'intervento del citocromo P 450, di una ridotta quantità (4%) di un metabolita intermedio reattivo, che, in assenza di una adeguata riserva di glutatione, si lega covalentemente alle
macromolecole cellulari.
Non sono disponibili studi convenzionali che utilizzino gli standard attualmente accettati per la valutazione della tossicità per la riproduzione e lo sviluppo.


Acido ascorbico

La sua tossicità acuta è praticamente nulla.
 

Fenilefrina cloridrato

Presenta una DL50 pari a 350 mg/Kg per os nel ratto, dose notevolmente superiore a quella utilizzata in clinica.



6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

 

6.1 Elenco degli eccipienti

 
  • Saccarosio.
  • Acido citrico anidro.
  • Sodio citrato.
  • Amido di mais.
  • Sodio ciclamato.
  • Saccarina sodica.
  • Silice colloidale anidra.
  • Aroma arancia rossa, curcumina (E100), sciroppo di glucosio essiccato.


6.2 Incompatibilità

 
Non pertinente.


6.3 Periodo di validità

 
3 anni.


6.4 Precauzioni particolari per la conservazione

 
Conservare a temperatura inferiore a 25°C.
Conservare nel contenitore originario per proteggere il medicinale dall’umidità e dalla luce.


6.5 Natura e contenuto del contenitore

 
Astuccio da 10 o 16 bustine termosaldate in poliaccoppiato carta/alluminio/polietilene.


6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione

 
Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivanti da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.


7. TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO

 
Aziende Chimiche Riunite Angelini Francesco - A.C.R.A.F. S.p.A.
Viale Amelia, 70 - 00181 Roma.


8. NUMERI DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO

 
AIC n. 034358034: TACHIFLUDEC polvere per soluzione orale gusto arancia, 10 bustine.
AIC n. 034358061: TACHIFLUDEC polvere per soluzione orale gusto arancia, 16 bustine.



9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO
DELL'AUTORIZZAZIONE

 

04.06.2014.



10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO

 
04/01/2020.



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Fonte dell'articolo: Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco)

Tutte le informazioni contenute in questo articolo sono fornite a solo scopo informativo, in nessun caso costituiscono la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata. Come specificato in ogni articolo se si hanno dubbi o quesiti sull'uso di un farmaco è necessario contattare il proprio medico.
Attenzione: i foglietti illustrativi potrebbero essere incompleti e/o non aggiornati. Per qualsiasi informazione più approfondita sul medicinale consultare il medico.